L’attaccante del Torino Simone Edera è stato protagonista contro la Lazio: “È successo tutto così in fretta. È stata una grande emozione”

Non si è ancora ripreso, Simone Edera. Ma questa volta no, non si parla di infortuni. Ma di gioia. Gioia immensa. Come quella che l’attaccante del Torino, ex Primavera, ha provato quando lunedì scorso ha segnato la sua prima rete in Serie A, con un gol fondamentale e bellissimo che ha permesso al suo Toro di mettere al sicuro il risultato in casa della Lazio, tutt’altro che facile da affrontare. Per Edera, intervistato prima dell’allenamento al Filadelfia, si è trattata di una “grandissima emozione. Se ho pensato a qualcosa durante il gol? No, perché non mi aspettavo nemmeno di entrare. È stato tutto così veloce, veramente: proprio non pensavo di scendere in campo, ma il mister mi ha chiamato e mi ha chiesto di scaldarmi, e così ho giocato al posto di Falque“.

Edera, poi, ha continuato a raccontare quello che è stato il suo gol: “In 10′ sono riuscito a segnare, grazie a quella bella palla di Baselli. Mi sono spostato e ho tirato” ha dichiarato a Torino Channel. “L’emozione” dice, “per me è davvero ernorme. In questo stadio, così importante, ho esordito 2 anni fa. E adesso sono riuscito a segnarci di nuovo. Sono davvero contentissimo“. Anche perché dopo il gol i suoi compagni “Si sono congratulati con me. Belotti mi è anche venuto a parlare, dicendomi di rimanere con i piedi per terra e di stare tranquillo. Ho dei compagni fantastici, che mi danno sempre una mano: Moretti, Molinaro e tutti gli altri. Chi ho sentito dopo il gol? Subito nessuno: non possiamo tenere il telefono negli spogliatoi, poi sono andato diretto all’antidoping quindi non è stato immediato. Ho sentito la mia famiglia e la mia ragazza“.

Sul rapporto con Iago: “Per me lui è la figura del Torino, è il nostro capocannoniere, ed è una persona molto importante per me, perché mi insegna tante cose e mi fa crescere. Contro la Lazio credo che sia stata una partita fatta bene, personalmente do sempre l’anima quando mi si chiama in causa, poi si può sbagliare ma se ci metti il cuore già quello basta. Inzaghi? Non credo di esserne la bestia nera, però abbiamo vinto lo scudetto e la Super Coppa all’ultimo contro di loro: non è ancora bestia nera, ma sono contento del gol di lunedì“. Da un Inzaghi all’altro: “Pippo al Venezia mi ha dato molto, e anche grazie a lui ho potuto crescere. Io vorrei ringraziare tutti gli allenatori che mi hanno dato una mano. Compreso l’oratorio: ho tirato i primi calci al Valdocco, per me è stato molto importante“.


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sudgranata
sudgranata
8 anni fa

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